05 Ott 2018
Giuseppe Penone: l’arte povera degli alberi
Giuseppe Penone è uno dei maggiori rappresentanti del movimento dell’arte povera. Nato il 3 aprile del 1947 a Garessio, in provincia di Cuneo, frequenta l’Accademia di Belle Arti di Torino; qui conosce Giovanni Anselmo e Michelangelo Pistoletto, con i quali entra a far parte del movimento nel 1967. Da sempre sono gli alberi l’elemento centrale delle opere di questo artista che, nel tempo, ha avuto numerosi riconoscimenti sia in Italia che all’estero. Un rapporto, quello fra uomo e natura, di cui Penone è sempre stato affascinato.
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Alpi Marittime
Uno dei primi lavori fu Alpi Marittime. Nel 1968, Penone svolge una serie di performance nel bosco di Garessio volte a sondare le possibilità che l’uomo ha di interagire con la natura e di modificarla, intervenendo, ad esempio, nel processo di crescita degli alberi. Da queste nasce Alpi Marittime, una serie di fotografie in cui si vede l’artista che, attraverso piccoli gesti, si relaziona con ruscelli e alberi, interferendo nella loro crescita senza però interromperla. Nello specifico, fissa un calco di metallo della propria mano sul tronco di un albero, in modo che, nonostante la crescita, il segno del suo contatto sia per sempre visibile.

Photo © Archivio Penone
Gli alberi in bronzo

Pozzo di Münster, opera di Giuseppe Penone

L’opera di Giuseppe Penone “Elevazione”, a Rotterdam
Giuseppe Penone nel nuovo millennio
Nei primi anni del 2000, Penone dedica diverse opere alle cortecce degli alberi: nel 2002 produce Pelle di cedro, mentre, nel 2007, rappresenta l’Italia con Francesco Vezzoli alla Biennale di Venezia, realizzando l’installazione Sculture di linfa. Sono però molte le bellissime opere e le installazioni dell’artista, sempre con soggetto gli alberi, che vengono realizzate in numerose mostre e luoghi pubblici.

Insallazione a Versailles