05 Dic 2017

La tracciabilità degli imballaggi di legno. Si può fare

Pillole di cultura e valori del legno che ogni settimana vengono raccontate su Buone Notizie. Il 5 dicembre Paolo Foschini racconta come le tecnologie della tracciabilità entrano nel mercato degli imballaggi di legno.

tracciabilità legno

Se il legno fosse <<tracciabile>> come il pesce

Il mercato e la logistica, da qualche anno a questa parte, si muovono tramite nuove tecnologie sofisticate. In maniera non invasiva, i nuovi sistemi sono capaci di registrare la storia di ogni prodotto.
Che sia una confezione di latte o frutta o pesce, tramite l’utilizzo della tecnologia Rfid il mercato ha iniziato a garantire qualità e attenzione verso i prodotti. Un’evoluzione per studiare con attenzione tutto il ciclo di vita.
Questo fenomeno ha iniziato sempre di più a farsi strada, perché i clienti sono diventati sempre più sensibili alle caratteristiche ambientali, richieste anche quando si parla di packaging.
Come allora il mondo della tracciabilità entra nella produzione e diffusione degli imballaggi di legno?
Ce lo spiega Antonio Rizzi, Professore di Supply Chain Management dell’Università di Parma, autore di numerose ricerche sull’applicazione delle tecnologie avanzate Auto ID e di condivisione dei dati per la tutela della logistica.

La tracciabilità è una scelta vincente per tutti

Con le tecnologie Rfid una tarda elettronica per tutti gli imballaggi in legno

 

Spesso si sottolinea che gli imballaggi di legno sono rimasti sostanzialmente identici nel corso dei decenni, a differenza di altri comparti che hanno invece visto una forte evoluzione del packaging. Vuol dire che non c’è un grande spazio per innovare?

“Certo che c’è, ma occorrono coraggio e volontà politica. Oggi ci sono le tecnologie, a cominciare dalla Rfid e dalle resti distribuite della blockchain, per dotare oggni oggetto di legno di una sorta di targa elettronica, che lo identifichi in maniera univoca”.

Con quali vantaggi? Per le aziende cosa cambierebbe?

“La tracciabilità consentirebbe miglioramenti di natura logistica, per quel che concerne il flusso delle merci, oltre benefici in termini di visibilità, manutenzione, contrasto alle frodi e alle falsificazioni, fino ad arrivare allo smaltimento. Capita spesso di vedere pallet lasciati nei bidoni della spazzatura, senza rispetto delle regole: con le nuove tecnologie non sarebbe possibile”.

Cosa manca per realizzare questo piano?

“Occorre che vi sia una chiara volontà politica e non solo da parte italiana. Il business si muove su scala internazionale e pertanto un’iniziativa del genere richiede un impegno comune”.

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