29 Feb 2024
La memoria del legno
Il suono degli strumenti musicali fatti dai detenuti con il legno dei barconi dei migranti emoziona la Scala di Milano
La Scala di Milano ha ospitato pochi giorni fa un concerto del tutto particolare: quello suonato dall’Orchestra del mare con violini, viole, contrabbassi costruiti dai detenuti di Opera che, seguiti da esperti, sono diventati liutai, con il legno dei barconi con cui i migranti sono approdati a Lampedusa.
Il progetto della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti fondata da Arnoldo Mosca Mondadori prende il nome di “Metamorfosi”. Gli strumenti hanno colorazioni insolite: verde, azzurro, rosso, i colori delle imbarcazioni, con un legno certo non pregiato come quello di acero e abete con cui si costruiscono gli archi dei musicisti professionisti, eppure adatti a esprimere le storie di disperazione e di speranza dei migranti.
Gli strumenti sono stati affidati a musicisti del calibro di Mario Brunello, Giovanni Sollima e Sergej Krylov, e dei musicisti dell’Accademia dell’Annunciata diretti da Riccardo Doni, che hanno eseguito brani quali l’Inverno di Vivaldi, il Concerto brandeburghese n. 3 di Bach, White Man Sleeps del sudafricano Kevin Volans e Violoncelles Vibrez dello stesso Giovanni Sollima.
“Milano si è commossa, davvero, nel rigore di un concerto fatto di virtuosismi e di silenzi, essenziale, senza un filo di retorica celebrativa” ha scritto sul Corriere Giangiacomo Schiavi. In apertura di concerto lo scrittore e giornalista Paolo Rumiz ha letto il testo inedito La memoria del legno.
Già: quanta memoria porta con sé il legno, anche quello dei barconi che approdano, o cercano di approdare, a Lampedusa.