12 Nov 2021

Città sostenibili e Neo Urbanesimo

#Architettura&Design Episodio 1

Perché nell’Agenda 2030 è stato dedicato un SDG esclusivamente alle città?

Dati statistici indicano che entro il 2050 più di due terzi della popolazione mondiale vivrà nelle aree urbane: questo significa che dovremo costruire una nuova città per un milione di persone ogni settimana.

Ma quali sono le buone pratiche quando si parla di Urbanistica? Nel corso della storia sono solo due i modi che sono stati collaudati per costruire le comunità urbane. Uno è il classico quartiere, compatto ed esplorabile: posti dove vivere, lavorare, fare compere, divertirsi, educarsi, tutto raggiungibile comodamente a piedi, in bici o con i mezzi.

L’altro è la suburbanizzazione, chiamata anche Sprawl urbano, ovvero l’espansione geografica di aree urbane oltre i propri confini. Si tratta però di una crescita frammentata.
Questo implica l’esistenza del posto dove si vive, il posto dove si lavora, i posti dove si fanno compere, tutti difficili da raggiungere.
Un esempio sono le scuole o i campi sportivi: sempre più grandi, e perciò, ancora più lontane l’una dall’altra, collegate da strade non percorribili a piedi o in bici.

Lo Sprawl ha avuto e ha tutt’ora costi sociali e ambientali notevoli ed è quindi un fenomeno che deve essere affrontato dalle istituzioni se vogliamo vivere in città sicure, resilienti e sostenibili.
Consuma terreno che potrebbe invece essere usato per fini naturali, come riserve d’acqua, foreste, agricoltura e svago.
Inoltre chi vive nelle aree caratterizzate da Sprawl, tende a dipendere dall’automobile, e quindi ad avere uno stile di vita meno sano.
Le cause sono:

Nelle zone urbane quasi tutti possiedono un’auto e la tentazione di guidarla è grande, perché è comoda.
Per convincere la gente a camminare, bisogna offrire quattro elementi contemporaneamente: un buon motivo per camminare, un percorso attendibile che faccia sentire al sicuro, un cammino che sia confortevole e che sia interessante”Jeff Speck, city planner.

Sono i principi del Neo Urbanesimo una pratica urbanistica e dei trasporti che consiste nel concentrare la crescita nel centro di una città evitando episodi di Sprawl.
Il risultato è quello di generare una città compatta, pedonale, favorevole all’utilizzo di biciclette, che contenga scuole di vicinato, strade a permeabilità mista e quartieri con mix di destinazioni d’uso. Uno dei progetti più incentivati è quello della Città dei 15 minuti, che il professor Carlos Moreno spiega così:

È il tentativo dell’ambiente urbano di riconciliarsi con gli esseri umani che lo abitano. Per realizzarla, si parte da tre capisaldi:

Lo sviluppo sostenibile non può essere raggiunto senza trasformare in maniera significativa il modo in cui costruiamo e gestiamo i nostri spazi urbani.

Uno sviluppo intelligente é possibile. 

Fateci sapere su Telegram come vivete la viabilità nella vostra città: esistono delle realtà che vi incentivano a muovervi a piedi o in bicicletta?

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