26 Set 2018

Il legno in un mondo di sostenibilità

Articolo a cura di Gunter Pauli, fondatore di Zero Emissions e autore di Blue Economy

Gunter Paoli

Siamo arrivati da poco sulla Terra e stiamo ancora imparando a comportarci: abbiamo ancora molta strada da fare

Quattro miliardi e mezzo di anni di evoluzione ci hanno regalato questo pianeta meraviglioso, ricco di bellezza e di efficienza, di determinazione a promuovere la vita e di resilienza nel risollevarsi anche dalle avversità più estreme. Gli esseri viventi sono raggruppati in ecosistemi, nei quali milioni di specie si ritagliano ciascuno un ruolo unico nella propria nicchia, animati dal continuo desiderio di migliorarsi e senza mai riposare sugli allori. I biologi distinguono i viventi in cinque regni: batteri, alghe, funghi, piante e animali.

Uccelli ramo

L’alimentazione, l’energia e la materia scendono a cascata da una specie all’altra, attraverso una complessa rete vitale, nella quale nulla si perde, ma tutto è continuamente trasformato grazie all’abbondanza di energia proveniente dal Sole. Ogni regno della natura ha il suo ruolo unico da svolgere e ognuno svolge il suo ruolo in un modo unico: i funghi digeriscono gli alimenti al di fuori del corpo e mangiano solo le sostanze nutritive, mentre gli animali mangiano tutto e rilasciano gli escrementi; i batteri possono cambiare il proprio DNA a piacimento, mentre gli altri esseri viventi hanno bisogno di tempo e di molte prove per cambiare il passaporto della vita. Le piante prosperano grazie alla luce solare e vivono di micronutrienti che si trovano nel suolo e nell’aria grazie a miliardi di microrganismi, a volte portati da altri continenti dalle correnti marine o dal vento.

Ogni regno della natura aderisce a precise formule chimiche e sottostà alle leggi della fisica. Un albero ha appreso in millenni che, quando è cresciuto con successo fino a dieci metri, non ha senso continuare fino a cento metri. Tuttavia, una mela impara a sfidare la legge di gravità e a contrastarla sfruttando ben sette altre leggi della fisica, prima di arrendersi e cadere dall’albero. Gli uomini, purtroppo, devono ancora imparare a superare i limiti imposti da questo grande quadro della vita, pur continuando a lavorare entro la realtà della vita sulla Terra. Siamo entrati nell’era delle “smart city”, delle città intelligenti, ma siamo ben lontani dalla costruzione di una società intelligente.

smart city

L’umanità è arrivata da poco sulla Terra e stiamo ancora imparando come comportarci. Abbiamo ancora molta strada da fare. La cosa più urgente, però, è imparare a vivere nei nostri limiti. Continuiamo ad aspettarci che la Terra produca di più, mentre siamo noi che dobbiamo imparare a fare di più con ciò che il pianeta già ci offre. Non ha senso coltivare chicchi di caffè, sfruttarne solo lo 0,2% per ottenere una tazzina di caffè e sprecare il resto.

Non ha senso somministrare milioni di chili di antibiotici a polli inoculati con i geni dell’obesità per produrre cibo più economico. Non ha senso produrre packaging e utilizzare risorse tanto scarse una sola volta. Dobbiamo usare il cardo, considerato come un’erba, come materia prima per la chimica, dobbiamo ripopolare le foreste e rigenerare la superficie della terra con gli alberi.

E per fare tutto questo dobbiamo guardare con fiducia al futuro e impegnarci a fare sempre meglio.

Se vogliamo avere un futuro migliore, dobbiamo innanzitutto motivare i bambini, per metterli in condizione di superare i confini di ciò che abbiamo sempre considerato possibile, e offrire loro la libertà di farlo accadere.  

Rilegno20 – la rivista

Questo articolo è estratto dalla nostra rivista Rilegno 20, realizzata per celebrare i vent’anni del consorzio. Clicca sull’icona sottostante per leggerne il pdf!

Rilegno 20 - Vent'anni di impegno

Articoli correlati

23 Mag 2018

News

Tagliare il legno e coltivare foreste: una fiaba sulla sostenibilità

18 Mag 2018

News

Dendrocronologia: capire il passato osservando gli alberi

Rimani aggiornato

Vuoi sapere di più sul mondo del legno?

Rimani aggiornato